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Bonifica e smaltimento amianto

Bonifica e smaltimento amianto.

Regola n.1: conosci il tuo nemico. Cos’è l’amianto e dove si trova?

Prima di parlare di bonifica e smaltimento amianto, capiamo con cosa abbiamo a che fare.

L’amianto è il nome comune per un gruppo di minerali fibrosi naturali che sono stati ampiamente utilizzati nell’industria per le loro proprietà resistenti al calore, all’isolamento e alla resistenza al fuoco.

Gli amianti sono composti principalmente da silicati di magnesio e calcio, e possono essere suddivisi in due principali categorie:

Serpentinite: Questo gruppo include il crisotilo, che è comunemente conosciuta come amianto di tipo serpentine.

Questo è il tipo di amianto più comune e il più utilizzato nel mondo.

Il crisotilo ha una struttura di fibra a spirale.

Anfibolo: Questo gruppo include vari tipi di amianto di anfibolo, come l’amosite, la crocidolite e il tremolite. Questi tipi di amianto hanno una struttura di fibra diritta o acicular.

Rispettiamo il tuo tempo, per questo capiamo subito perchè sei qui e cosa ti occorre.

Legenda:

  • Cosa è l’amianto.
  • Dove si usa ancora l’amianto.
  • Bonifica, si può fare da soli?
  • Come avviene la bonifica e lo smaltimento dell’amianto.
  • Quanto costa l’operazione di bonifica.
  • Cosa prevede la normativa.
  • Quali sono le detrazioni esistenti in materia.
  • A chi rivolgersi per bonifica e smaltimento.
  • Come faccio a sapere se una ditta è abilitata.
  • Chi chiamare.
  • Q&A tipiche.
Bonifica amianto

L’amianto è stato storicamente utilizzato in una vasta gamma di prodotti, tra cui materiali da costruzione come cemento amianto, tubazioni, pannelli isolanti, rivestimenti, guarnizioni, impianti frenanti per veicoli e molto altro. Tuttavia, nel corso degli anni, è diventato ampiamente noto che l’esposizione all’amianto può causare gravi problemi di salute, tra cui il mesotelioma, una forma rara di cancro polmonare, e altre malattie respiratorie gravi.

Dove si usa ancora l’amianto?

 

L’uso dell’amianto è stato notevolmente ridotto in molte parti del mondo a causa delle preoccupazioni per la salute pubblica legate all’esposizione all’amianto. Tuttavia, in alcune regioni e settori industriali, l’amianto è ancora utilizzato, sebbene in misura molto limitata e spesso con regolamentazioni rigorose per la protezione dei lavoratori e dell’ambiente.

Nel settore dell’edilizia, soprattutto in paesi in via di sviluppo, l’amianto può ancora essere utilizzato in prodotti edili come lastre di cemento amianto, tubi, tegole e pannelli per il tetto.

Tuttavia, questo utilizzo è in declino e molte nazioni hanno vietato o limitato l’uso dell’amianto in edilizia.

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Bonifica e smaltimento amianto, si può fare da soli?

Sconsigliamo in modo categorico di approcciare anche alla più piccola quantità di manufatti in amianto. Le procedure da seguire sono molte e richiedono attrezzatura specifica.

Come avviene questa operazione?

La bonifica e lo smaltimento dell’amianto devono essere eseguiti con estrema attenzione e secondo normative rigorose per proteggere la salute umana e l’ambiente dall’esposizione alle fibre di amianto.

Ecco i passaggi generali coinvolti nella bonifica e nello smaltimento dell’amianto:

Valutazione e identificazione dell’amianto:

Prima di iniziare qualsiasi lavoro di bonifica, è necessario condurre un’accurata valutazione per identificare la presenza e la quantità di amianto in un’area o in un edificio. Ciò può coinvolgere ispezioni visive, campionamenti e analisi dei materiali sospetti.

Pianificazione e conformità normativa:

Una volta identificato l’amianto, è necessario pianificare la bonifica in conformità con le leggi e i regolamenti locali e nazionali. Questi regolamenti variano da luogo a luogo, ma spesso richiedono la notifica alle autorità competenti e la redazione di un piano dettagliato di bonifica.

Isolamento e sicurezza:

L’area contenente l’amianto deve essere isolata per impedire la dispersione di fibre nell’aria. Sono necessari dispositivi di protezione personale (come tute protettive, maschere respiratorie e guanti) per i lavoratori che partecipano alla bonifica.

Rimozione sicura:

I materiali contenenti amianto devono essere rimossi con cura e seguendo procedure specifiche per prevenire la rottura o l’agitazione delle fibre. Le tecniche di rimozione possono variare a seconda del tipo di materiale e della sua posizione.

Imballaggio e smaltimento:

I materiali contenenti amianto devono essere adeguatamente imballati in contenitori ermetici e sigillati per impedire la dispersione di fibre. Questi contenitori devono essere etichettati in modo chiaro come contenenti amianto. Lo smaltimento dell’amianto deve essere eseguito in strutture specializzate autorizzate per gestire rifiuti pericolosi. Gli operatori specializzati sono responsabili del trasporto sicuro e dello smaltimento degli stessi.

Pulizia e decontaminazione:

Dopo la rimozione dell’amianto, l’area deve essere attentamente pulita e decontaminata per garantire che non rimangano fibre di amianto nell’ambiente. Questo processo può coinvolgere il lavaggio delle superfici e l’uso di aspiratori ad alta efficienza.

Verifica e monitoraggio:

Dopo la bonifica, è importante verificare la conformità agli standard di sicurezza e condurre monitoraggi per assicurarsi che l’area sia sicura per il riutilizzo o l’occupazione.

La bonifica e lo smaltimento dell’amianto devono essere eseguiti da professionisti specializzati e certificati, che seguono procedure specifiche e rispettano rigorose misure di sicurezza. È importante rispettare tutte le leggi e i regolamenti locali e nazionali relativi all’amianto e assicurarsi che il lavoro venga eseguito in modo sicuro e conforme.

Quanto costa l’operazione di bonifica?

 

Il costo dell’operazione di bonifica e smaltimento dell’amianto può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la quantità di amianto da rimuovere, il tipo di materiale contenente amianto, la complessità del lavoro, la località geografica e i requisiti normativi locali. Ecco alcuni dei fattori che possono influenzare il costo complessivo:

 

Quantità e tipologia dell’amianto:

La quantità di amianto presente e il tipo di materiale contenente amianto (ad esempio, lastre di cemento amianto, tubi o isolamento) influenzeranno notevolmente il costo. La rimozione di grandi quantità di amianto o materiali complessi può comportare costi più elevati.

 

Dimensioni e posizione del sito:

La dimensione dell’area da bonificare e la sua posizione possono influire sui costi. Ad esempio, la bonifica di una piccola area interna di una struttura può costare meno rispetto alla bonifica di un edificio completo o di una struttura esterna.

 

Complessità del lavoro:

La complessità delle procedure di rimozione e smaltimento, inclusi i requisiti di sicurezza, può influire sui costi. La presenza di ostacoli o la necessità di attrezzature specializzate può aumentare il costo.

 

Requisiti normativi locali:

Le leggi e i regolamenti locali possono variare notevolmente, e i requisiti normativi possono influire sui costi. Alcune giurisdizioni possono richiedere procedure di sicurezza più rigorose o un monitoraggio più frequente, aumentando così i costi.

 

Azienda di bonifica:

Le tariffe delle aziende specializzate nella bonifica dell’amianto possono variare. È importante ottenere preventivi da diverse aziende e valutare la loro esperienza e le loro credenziali prima di scegliere un’appaltatrice.

 

Smaltimento e trasporto:

Il costo dello smaltimento dell’amianto in strutture autorizzate può variare a seconda della località e delle tariffe dei fornitori di servizi di smaltimento.

Giusto a titolo esemplificativo, generalmente interventi di rimozione si aggirano tra i 30 ed i 40 euro al metro quadro.

 

Per avere un’idea precisa del costo dell’operazione di bonifica e smaltimento dell’amianto, è consigliabile ottenere preventivi dettagliati da aziende specializzate nella rimozione dell’amianto. Questi preventivi dovrebbero tener conto di tutti i fattori sopra menzionati e fornire una stima chiara e dettagliata dei costi associati al progetto specifico. È importante che il lavoro venga eseguito da professionisti qualificati e che rispetti tutte le normative locali e nazionali per garantire la sicurezza e la conformità.

Cosa prevede la normativa su bonifica e smaltimento amianto?

 

In Italia, la normativa sulla bonifica e lo smaltimento dell’amianto è regolata principalmente dalla Legge 257/1992 e dal Decreto Legislativo 257/2006. Questi documenti stabiliscono le norme e le disposizioni specifiche per la gestione sicura dell’amianto nel paese. Di seguito sono riportati alcuni punti chiave della normativa italiana in materia di bonifica e smaltimento dell’amianto:

 

Identificazione e valutazione dell’amianto:

La legge italiana richiede la valutazione e l’identificazione dell’amianto nei materiali da costruzione e in altre fonti. Ciò può coinvolgere ispezioni, campionamenti e analisi dei materiali sospetti.

 

Autorizzazioni e notifiche:

Chiunque intenda effettuare lavori di bonifica o smaltimento dell’amianto deve ottenere le autorizzazioni necessarie dalle autorità locali competenti. Queste autorizzazioni possono variare in base alle dimensioni e alla natura del progetto.

 

Piani di bonifica:

Prima di iniziare qualsiasi lavoro di bonifica, è richiesto un piano dettagliato di bonifica che deve essere presentato alle autorità competenti. Questo piano deve contenere informazioni sulle procedure di rimozione, le misure di sicurezza, la gestione dei rifiuti e il monitoraggio dell’area.

 

Sicurezza sul lavoro:

La normativa italiana stabilisce rigorose misure di sicurezza per proteggere i lavoratori coinvolti nella bonifica. Queste misure comprendono l’uso obbligatorio di dispositivi di protezione personale, la formazione specifica per i lavoratori e le procedure di emergenza.

 

Rimozione sicura:

La legge italiana impone procedure specifiche per la rimozione dell’amianto al fine di prevenire la dispersione di fibre. Queste procedure possono variare a seconda del tipo di materiale contenente amianto e della sua posizione.

 

Smaltimento sicuro:

L’amianto deve essere smaltito in strutture specializzate autorizzate per gestire rifiuti pericolosi. I materiali contenenti amianto devono essere adeguatamente imballati, etichettati e trasportati in modo sicuro a tali strutture.

 

Decontaminazione:

Dopo la rimozione dell’amianto, l’area deve essere accuratamente pulita e decontaminata per garantire che non rimangano fibre di amianto nell’ambiente.

 

Monitoraggio e verifica:

La normativa richiede il monitoraggio dell’area dopo la bonifica per assicurarsi che sia sicura per il riutilizzo o l’occupazione.

 

Rapporti e documentazione:

Chiunque effettui la bonifica dell’amianto deve compilare documentazione dettagliata e relazioni sulla bonifica, che possono essere richieste dalle autorità competenti.

 

È fondamentale rispettare rigorosamente la normativa italiana in materia di amianto per garantire la sicurezza dei lavoratori, la protezione dell’ambiente e la salute pubblica. La non conformità può comportare sanzioni legali significative.

Quali sono le detrazioni esistenti in materia?

 

Nel 2023, in Italia, sono disponibili vari incentivi e detrazioni per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto:

 

Contributo 65% BANDO INAIL (imprese):

Le imprese possono beneficiare di un contributo del 65% per la rimozione e la bonifica dell’amianto attraverso il Bando INAIL.

 
Incentivi FER 1 FOTOVOLTAICO (imprese):

Le imprese possono accedere a incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici su coperture di edifici dopo la rimozione dell’amianto.

 

Detrazione del 65% ECOBONUS (imprese e privati):

Sia le imprese che i privati possono beneficiare di una detrazione del 65% per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, compresi quelli relativi alla copertura con rimozione dell’amianto.

 

Contributo del 50% RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (privati):

I privati proprietari di edifici con materiali contenenti amianto possono beneficiare di uno sgravio del 50% sulle spese di lavori di ristrutturazione edilizia.

 

Contributo del 50% SMALTIMENTO ETERNIT E AMIANTO (privati):

I privati che affrontano la rimozione e lo smaltimento dell’amianto possono ricevere un contributo del 50% sulle spese sostenute.

 

Credito di imposta per rimozione e dismissione amianto:

È previsto un credito di imposta per coloro che effettuano erogazioni liberali per interventi come la rimozione dell’amianto dagli edifici. Le erogazioni coprono il 65% delle spese sostenute.

 

Le detrazioni e gli incentivi variano per le imprese e i privati, ma in generale, queste misure sono progettate per sostenere la rimozione sicura dell’amianto e promuovere l’efficienza energetica degli edifici. È importante tenere presente che questi programmi possono essere soggetti a requisiti specifici e scadenze, quindi è consigliabile consultare le fonti ufficiali e gli esperti del settore per approfondire i dettagli e le condizioni specifiche per ciascun incentivo.

A chi devo rivolgermi per bonifica e smaltimento dell’amianto?

 

Per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto, è essenziale rivolgersi a professionisti competenti. Le ditte specializzate in bonifica amianto sono la prima scelta, garantendo sicurezza e conformità normativa. Geometri, ingegneri edili e architetti possono fornire consulenza e progettazione specifica. Le autorità locali offrono informazioni sulle normative, mentre esperti in sicurezza sul lavoro garantiscono il rispetto delle procedure di sicurezza. Verifica anche eventuali incentivi locali o finanziamenti per il progetto. La scelta dei professionisti giusti è cruciale per garantire la salute pubblica e l’ambiente durante la gestione dell’amianto.

 

Come faccio a sapere se una ditta è abilitata allo smaltimento amianto?

 

Per verificare se una ditta è abilitata per lo smaltimento dell’amianto, puoi consultare il registro delle imprese autorizzate presso l’agenzia competente nella tua zona. Richiedi alla ditta documentazione che attesti la sua abilitazione e verifica attentamente le credenziali. Chiedi referenze, consulta associazioni di settore e, se necessario, ottieni consulenza legale. Assicurati sempre che la ditta sia qualificata prima di affidarle lavori di bonifica e smaltimento dell’amianto.

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Q&A

Cosa fare se il vicino ha l’amianto?

Se scopri che il tuo vicino ha amianto nella sua proprietà, è essenziale affrontare la situazione con sensibilità e consapevolezza delle questioni legate alla sicurezza e all’ambiente. Inizia comunicando con il tuo vicino in modo rispettoso e informativo. Condividi le tue preoccupazioni sulla presenza di amianto e sottolinea i rischi per la salute associati a questa sostanza. Spiega che desideri garantire che il suo smaltimento avvenga in modo sicuro e conforme alle leggi locali.

 

Verifica se il tuo vicino rispetta tutte le normative locali riguardanti l’amianto, comprese quelle sulla rimozione, lo smaltimento e la sicurezza durante i lavori di bonifica. Se sospetti una violazione delle normative o un pericolo per la salute pubblica, puoi segnalare la situazione alle autorità competenti. Potrebbe essere necessario coinvolgere le autorità locali o regionali per affrontare la questione in modo appropriato.

 

In situazioni complesse o legali, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto ambientale o edilizio per ottenere orientamento legale. La gestione responsabile dell’amianto è essenziale per garantire la sicurezza pubblica e la tutela dell’ambiente, e una comunicazione aperta e rispettosa con il vicino può contribuire a risolvere la situazione in modo collaborativo.

Quanto tempo ho per smaltire l’amianto?

 

Il tempo disponibile per lo smaltimento dell’amianto dipende dalle normative locali e dalla situazione specifica. In generale, è importante affrontare la questione tempestivamente. Le leggi ambientali e sulla salute spesso stabiliscono scadenze per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, specialmente quando è danneggiato o costituisce un rischio per la salute pubblica. Queste scadenze variano da una giurisdizione all’altra e possono anche dipendere dalla quantità e dal tipo di amianto coinvolto.

 

Pertanto, è fondamentale consultare le autorità locali o regionali competenti e ottenere informazioni precise sulle scadenze e i requisiti nella tua zona. L’inizio del processo di smaltimento, che può includere la pianificazione, le autorizzazioni e la selezione di ditte specializzate, dovrebbe essere avviato con anticipo sufficiente per garantire il rispetto delle scadenze normative. L’amianto danneggiato o friabile richiede un’attenzione immediata per mitigare i rischi per la salute. Inoltre, la consulenza di professionisti qualificati è essenziale per assicurare una gestione sicura e conforme alle normative dell’amianto. La tempestività e il rispetto delle norme sono cruciali per proteggere la salute pubblica e l’ambiente durante la rimozione e lo smaltimento dell’amianto.

Quando l’amianto è pericoloso?

 

La pericolosità dell’amianto dipende da diversi fattori, tra cui la quantità di fibre presenti nell’ambiente, la durata dell’esposizione e la tipologia delle fibre stesse. Ecco alcune situazioni in cui l’amianto può rappresentare un rischio pericoloso:

 

Lavoro con materiali contenenti amianto:

Le persone che lavorano con materiali contenenti amianto, come l’installazione, la rimozione o la manutenzione di prodotti contenenti amianto, sono particolarmente esposte al rischio di inalare le fibre. Questi lavoratori devono seguire procedure di sicurezza rigorose e utilizzare dispositivi di protezione personale per prevenire l’esposizione.

 

Ristrutturazione o demolizione di edifici con amianto:

Molte vecchie strutture edili contengono materiali di amianto, come lastre di cemento amianto o isolanti. La rimozione o la ristrutturazione di tali edifici può comportare il rilascio di fibre di amianto nell’aria, creando un grave rischio per i lavoratori e il pubblico.

 

Abitazioni con amianto:

Alcune abitazioni costruite in passato potrebbero contenere materiali di amianto, come isolamento o rivestimenti. Se questi materiali si deteriorano o vengono disturbati durante lavori di ristrutturazione o di riparazione, le fibre di amianto possono essere rilasciate nell’aria e costituire un rischio per gli occupanti.

 

Smaltimento inappropriato:

Lo smaltimento improprio di materiali contenenti amianto può comportare il rilascio di fibre nell’ambiente, causando una potenziale esposizione a chiunque entri in contatto con tali materiali o con il terreno circostante.

 

In sintesi, l’amianto è pericoloso quando le sue fibre vengono disturbate e diventano sospese nell’aria, poiché possono essere inalate o ingerite, portando a gravi problemi di salute nel lungo termine. È fondamentale gestire correttamente l’amianto e seguire le procedure di sicurezza appropriate per prevenire l’esposizione.

Quanto bisogna stare lontani dall’amianto?

 

La distanza da cui è necessario stare dall’amianto varia in base al contesto e alle precauzioni adottate. L’amianto è pericoloso quando le sue fibre si disperdono nell’aria e vengono inalate, causando gravi rischi per la salute. Durante lavori di rimozione o bonifica, l’accesso pubblico è solitamente vietato nelle zone interessate, delimitate con apposite barriere. Le persone coinvolte indossano dispositivi di protezione individuale e seguono rigorose procedure di sicurezza. La distanza dipende dalla presenza e dall’efficacia di queste misure di protezione. Inoltre, sistemi di ventilazione e controllo delle polveri limitano la diffusione delle fibre. È cruciale rispettare le disposizioni delle autorità competenti e delle aziende specializzate, ma in generale, mantenere una distanza sicura e non interferire con le operazioni di rimozione è fondamentale per proteggere la salute pubblica e prevenire l’esposizione all’amianto.

Perché l’amianto è pericoloso per l’uomo?

L’amianto è pericoloso per la salute umana principalmente a causa delle sue fibre microscopiche che possono diventare sospese nell’aria e essere inalate. Queste fibre sono molto sottili e resistenti, il che le rende particolarmente dannose quando vengono inalate o ingerite. Ecco le principali ragioni per cui l’amianto è pericoloso per l’uomo:

 

Malattie respiratorie gravi:

L’esposizione all’amianto può causare una serie di malattie respiratorie gravi, tra cui il mesotelioma pleurico (una forma di cancro polmonare), l’asbestosi (una malattia polmonare cronica), e il cancro ai polmoni. Queste malattie possono avere un decorso clinico molto grave e possono portare alla morte.

 
Fibre persistenti:

Le fibre di amianto possono rimanere nel corpo umano per molti anni una volta inalate o ingerite, e non possono essere facilmente eliminate dal corpo. Ciò significa che l’esposizione anche a piccole quantità di amianto nel corso del tempo può portare allo sviluppo di malattie.

 

Asbestosi:

L’asbestosi è una condizione polmonare causata dall’inalazione di fibre di amianto. Queste fibre danneggiano i tessuti polmonari e causano cicatrici, rendendo sempre più difficile per i polmoni funzionare correttamente. I sintomi dell’asbestosi includono difficoltà respiratorie, tosse cronica e insufficienza respiratoria.

 

Mesotelioma:

Il mesotelioma è un cancro aggressivo che colpisce le membrane sottili che rivestono i polmoni, la cavità toracica, l’addome e altri organi interni. L’associazione tra l’esposizione all’amianto e il mesotelioma è ben documentata, ed è una delle conseguenze più gravi dell’inalazione di fibre di amianto.

 

Cancro ai polmoni:

L’esposizione all’amianto è anche correlata a un aumento del rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Il fumo di tabacco aumenta ulteriormente questo rischio tra le persone esposte all’amianto.

 

A causa di questi gravi rischi per la salute, molti paesi hanno adottato regolamenti rigorosi per il controllo dell’amianto e la sua gestione sicura. La rimozione dell’amianto deve essere effettuata da professionisti qualificati e seguire protocolli specifici per garantire la sicurezza dei lavoratori e del pubblico. Inoltre, è importante identificare e gestire correttamente i materiali contenenti amianto nelle vecchie strutture edili per prevenire l’esposizione.

Quali sono le procedure di bonifica e smaltimento amianto su Parma.

Il processo di bonifica dei materiali contenenti amianto comporta una serie di procedure operative e requisiti normativi rigorosi. Le ditte specializzate incaricate della rimozione dell’amianto da edifici e altre strutture devono seguire precise linee guida.

Il piano di lavoro.

Inizialmente, queste imprese devono inviare un piano di lavoro specifico per la rimozione dell’amianto al Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) competente per il territorio in cui avviene la bonifica. Prima di iniziare i lavori, devono essere iscritte all’Albo Gestori ambientali nelle categorie 10A (matrice compatta) o 10B (materiali d’attrito).

Il piano deve essere inviato almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori, e se non ci sono richieste di integrazione da parte dello SPSAL entro questo periodo, l’impresa può procedere.

Preavviso.

In caso di urgenza, il periodo di preavviso di 30 giorni può essere meno rigido, ma è comunque necessario comunicare la data e l’orario di inizio dei lavori.

Le imprese che eseguono lavori di manutenzione che potrebbero intaccare materiali contenenti amianto devono inviare una notifica di inizio lavori comportanti rischio di esposizione ad amianto.

Comunicazione al SPSAL

Alla fine dei lavori, l’impresa deve trasmettere al SPSAL competente copia del formulario di identificazione per il trasporto dei rifiuti all’impianto di smaltimento.

Inoltre, le imprese che svolgono lavori di smaltimento e/o bonifica di materiali contenenti amianto devono presentare una relazione annuale contenente i dati relativi alle lavorazioni effettuate nell’anno precedente.

Linee guida della Regione.

Per quanto riguarda la rimozione di amianto da parte di privati cittadini, essi devono seguire le modalità operative descritte nelle linee guida della Regione Emilia-Romagna. Dopo la bonifica, il proprietario dell’immobile può richiedere una certificazione di “restituibilità” per il riutilizzo dell’area.

Limitazioni.

Infine, per lavoratori che svolgono interventi sporadici su materiali contenenti amianto, sono previste specifiche limitazioni riguardo alle ore lavorate e al numero di addetti contemporaneamente coinvolti.

In generale, tutte queste procedure e misure sono finalizzate a garantire la sicurezza durante la rimozione e lo smaltimento dell’amianto e a ridurre al minimo l’esposizione alle fibre pericolose. Visionare tutti i dettagli al seguente link.

Quali sono le procedure di bonifica e smaltimento amianto su Piacenza

 

Applicazione della normativa in conformità al Decreto Legislativo 81/08 – art. 256.

L’unità operativa Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro valuta i piani di rimozione di amianto e le notifiche per altri interventi di bonifica, con la possibilità di richiedere integrazioni. Inoltre, supervisiona i cantieri di rimozione di amianto compatto e friabile e rilascia certificazioni per l’idoneità degli ambienti bonificati da amianto friabile.

Viene spiegato come individuare un’impresa autorizzata per la bonifica, con riferimento all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Le imprese autorizzate si occupano delle comunicazioni obbligatorie e dello smaltimento in discariche autorizzate.

Le imprese che rimuovono amianto devono presentare un piano di lavoro almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori, con diverse modalità di invio. Deve includere documenti e informazioni specifiche.

Sono descritte anche le procedure per interventi urgenti, in cui è richiesta l’approvazione preventiva per l’anticipo delle lavorazioni.

Viene menzionata la notifica di inizio lavori per attività che comportano l’esposizione ad amianto e l’obbligo delle imprese di inviare una relazione annuale. Viene anche fornito un riferimento al piano di lavoro semplificato per privati cittadini che rimuovono piccole quantità di amianto. Infine, si discute del controllo e della manutenzione dei materiali contenenti amianto nelle coperture in cemento-amianto.

Maggiori info al link AUSL.

Quali sono le procedure di bonifica e smaltimento amianto su Milano.

 

La normativa sull’amianto in Lombardia è stata istituita per affrontare la presenza di questo materiale pericoloso. La Legge 257 del 1992 ha fissato un termine per la rimozione dell’amianto e la bonifica dei siti contaminati, ma molti edifici e aree ancora richiedono interventi. La rimozione dell’amianto è diventata un tema importante, e le persone si chiedono come segnalare la presenza di amianto e come procedere alla sua rimozione in modo sicuro.

Segnalazione alla ASL.

La presenza di amianto può essere segnalata alle ASL della Regione Lombardia attraverso un modulo di censimento chiamato “NA1”. Tuttavia, la presenza di amianto in sé non è automaticamente pericolosa; la pericolosità dipende dalla friabilità del materiale. Pertanto, la rimozione dell’amianto deve essere effettuata in modo sicuro per evitare la dispersione di fibre dannose.

Tipi di intervento.

Esistono tre tipi principali di interventi per la rimozione dell’amianto: la rimozione, l’incapsulamento e il confinamento. La rimozione è necessaria quando l’amianto deve essere completamente rimosso e sostituito con altri materiali. L’incapsulamento viene utilizzato quando il materiale contenente amianto non è completamente deteriorato, e sostanze vengono utilizzate per bloccare le fibre. Il confinamento, invece, isola le parti non danneggiate dalle parti pericolose.

Sanzioni.

La legge prevede sanzioni per la mancata denuncia e segnalazione dell’amianto negli edifici, con sanzioni che variano da 100 a 1500 euro.

Aziende e piano di lavoro.

Per rimuovere e smaltire l’amianto in sicurezza, è necessario rivolgersi a aziende specializzate iscritte in un apposito albo e che rispettano la normativa sull’amianto. Queste aziende presentano un piano di lavoro che descrive le misure di prevenzione necessarie. Il cittadino non può procedere autonomamente alla rimozione dell’amianto, poiché sono necessarie tecniche e strumenti speciali per proteggere la salute delle persone coinvolte. La rimozione sicura dell’amianto è fondamentale per evitare danni gravi alla salute.

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